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Curiosità

Firenze è una città ricca di miti e racconti popolari, che si tramandano di generazione in generazione. Alcuni parlano di amori e tradimenti, altri di tragedie e altri ancora sono così comici da rimanere bene impressi nella mente.

Se le strade di Firenze potessero parlare, potremmo trascorrere ore ad ascoltare storie, aneddoti, segreti e sussurri di pittori, scultori, architetti e poeti come Brunelleschi, Leonardo da Vinci, Dante, Donatello e Lorenzo il Magnifico.

Vuoi fare un giro a Firenze scoprendo quella più insolita e nascosta?

Ecco una raccolta di curiosità tra mito, storia e pettegolezzo perchè in ogni leggenda popolare si nasconde sempre un fondo di verità.

Il diavolo del Giambologna

In un angolo di palazzo Vecchietti, per la precisione tra via de’ Vecchietti e via Strozzi, si trova una scultura a dir poco grottesca che ritrae un diavoletto portabandiera. L’originale, che porta la firma del Giambologna, si trova ora al museo Bardini. La scultura è stata fatta erigere da Bernardo Vecchietti, proprietario del palazzo, nel punto in cui si verificò un episodio legato alla vita di San Pietro Martire. Questi, interrotto mentre predicava da un cavallo nero imbizzarrito che altro non poteva essere che il diavolo, riuscì a immobilizzare l’animale con un gesto sacro. E a ricordo di ciò, è stato commissionato il diavoletto del Giambologna.

Dove: angolo Via de' Vecchietti e Via Strozzi

il diavolo del giambologna

Il volto scolpito di Michelangelo

Alla destra della rampa d’accesso di Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, guardando nel muro al di là del gruppo scultoreo di Ercole e Caco e osservando attentamente si vede un ritratto sul muro, non particolarmente rifinito, di un uomo di profilo. Il ritratto vanta la firma di Michelangelo Buonarroti, ma non si sa con precisione a chi appartenga quel volto: c’è chi ritiene sia di uno scocciatore che, tutte le volte che incontrava Michelangelo, gli faceva una testa così, e chi pensa invece sia il volto di un condannato alla gogna.

Dove: Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria

GRAFFITO MICHELANGELO

Statua di Perseo
con testa di Medusa

Sotto la Loggia dei Lanzi, per la precisione dietro la statua di Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini. Alzando un po’ lo sguardo, tra la nuca di Perseo e l’elmo un effetto ottico permette di scorgere il volto di un uomo (se c’è poco sole è possibile che non si veda molto bene o che non si veda proprio, trovandosi in una zona d’ombra).

Pare che sia proprio l’autoritratto di Benvenuto Cellini!

Dove: Loggia dei Lanzi, Piazza della Signoria

La finestra sempre aperta

In piazza della Santissima Annunziata, proprio davanti alla basilica, c’è un palazzo che ha una finestra sempre aperta. Si tratta di palazzo Grifuni e la finestra in oggetto si trova sul lato destro. Il motivo per cui la finestra sia sempre aperta è legato ad una storia d’amore a dire il vero molto poco consumata. La moglie di un membro della famiglia Grifuni, poco dopo essersi trasferita nel palazzo, dovette salutare il marito chiamato alle armi. Lei si posizionò quindi proprio davanti alla finestra a controllare se il suo sposo tornava, cosa che non avvenne mai. Quando la donna morì la finestra venne chiusa ma in casa cominciarono a manifestarsi fenomeni strani e per questo si decise di lasciarla sempre aperta.
C’è poi chi dice, invece, che la stanza in corrispondenza della finestra fosse appartenuta all’
amante del Granduca Ferdinando I la cui statua in bronzo, in mezzo alla piazza, ha lo sguardo fisso proprio verso la finestra.

Dove: Piazza della Santissima Annunziata

la finestra sempre aperta

Riesci a contare le api?

In piazza della Santissima Annunziata nel retro del piedistallo della statua equestre Ferdinando I de’ Medici, al centro della piazza, si trova uno sciame d’api disposte in cerchi concentrici con al centro l’ape regina (quest’ultima simboleggia il Granducato di Toscana a capo del quale c’era appunto Ferdinando I, mentre le api rappresentano i fiorentini, laboriosi e leali nei confronti del potere).

A quanto pare, riuscire a contare le api senza toccarle o indicarle è un’impresa se non impossibile, molto ardua. Chi ci riesce, leggenda narra, che verrà investito dalla fortuna.

Vi facciamo un piccolo spoiler le api sono 91 ma con o senza l'ape regina? Prova a scoprirlo!

Dove: Piazza della Santissima Annunziata

Il toro cornuto

Osservando attentamente la fiancata del duomo di Firenze si può scorgere la testa di un bovino, proprio in cima a una colonna portante, all’altezza di via Ricasoli.

Che ci fa qui? Esistono due storie in merito, che mischiano verità e leggenda.
La prima vuole la testa del bovino (una mucca?) come
omaggio da parte dei costruttori a tutti gli animali da traino che furono impiegati nella costruzione di Santa Maria del Fiore.
La seconda, decisamente più ricca di folclore, vede la testa del bovino (un toro) come
testimonianza di un tradimento.  La leggenda infatti narra che un mastro carpentiere che lavorava nel cantiere della cattedrale avesse una relazione con la moglie di un fornaio la cui bottega si trovava proprio lì vicino. Quando il fornaio scoprì la relazione denunciò la moglie e l’amante al Tribunale Ecclesiastico e la storia tra i due dovette finire. Il mastro carpentiere però, che evidentemente non era carente in senso dell’umorismo, decise di piazzare la testa di un toro in un punto strategico della cattedrale affinché il fornaio, vedendola ogni giorno, si ricordasse nonostante tutto di essere un cornuto

Dove: Piazza Duomo incrocio Via Ricasoli

La pietra dello scandalo

Tutti i giorni sotto la loggia del Mercato Nuovo, più conosciuta come Loggia del Porcellino, si svolge un mercato. Ci sono tantissime bancarelle e lo spazio tra una e l’altra è davvero poco. Ma se osservare bene il pavimento, che in parte sarà coperto dalla mercanzia di una bancarella (in alternativa passate di sera) riuscirete a scorgere, più o meno nel centro della loggia, un tondo marmoreo bicolore. Si tratta della cosiddetta pietra dello scandalo o dell’acculata, ossia il punto esatto in cui i debitori insolventi della Firenze rinascimentale venivano puniti fisicamente: dopo essere stati incatenati venivano calati loro i pantaloni e il sedere veniva battuto più volte a terra. Rimanevano così col culo a terra, proprio in senso letterale (pare che questa colorita espressione nasca proprio qui).

Dove: Loggia del Mercato Nuovo detta del Porcellino

tondo bicolore

La Madonna del Puzzo

All’incrocio tra via Toscanella e Borgo San Jacopo si trova una nicchia con una testa di donna in terracotta intenta a tapparsi il naso, mentre un topo le corre sul braccio.

È la Madonna del Puzzo, opera dello scultore toscano Mario Mariotti per protestare contro la collocazione di un cassonetto per l’immondizia che era stato collocato nel vicolo (e la puzza che ne derivava).

C’è anche chi dice sia stata messa lì per sensibilizzare gli incivili che utilizzavano il vicolo come orinatoio.
Il cassonetto oggi non c’è più ma la puzza di pipì sembra persistere…

Dove: incrocio via Toscanella e Borgo San Jacopo

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La pietra sbagliata
di Palazzo Pitti

Guardando il palazzo, spostandoci sulla sinistra del portone d’ingresso, subito dopo la seconda finestra nella parte bassa si vede una pietra molto lunga (si dice esser lunga una decina di metri) affiancata ad una molto più corta delle altre.

Non sono state messe qui a caso né per qualche motivo strutturale, ma a quanto pare è stato Luca Pitti in persona a volerle.

Luca Pitti, la cui famiglia era la rivale di quella dei Medici, fu il committente del palazzo e leggenda narra che abbia richiesto che le finestre di quella che sarebbe diventata la dimora di famiglia fossero più grosse del portone principale dell’abitazione di Cosimo de’ Medici, Palazzo Strozzi, e che il suo cortile lo potesse (metaforicamente) contenere.

A questi “capricci” da nobile, se ne aggiunse un altro, quello legato alle due pietre irregolari nella facciata: una, la più lunga, rappresenta Luca Pitti mentre l’altra simboleggia i suoi rivali.

Dove: Palazzo Pitti

Palazzo Strozzi

Giardino del Dragone

Percorrendo le stradine degli Orti del Parnaso, potete raggiungere il Giardino dell’Orticultura e il bellissimo Tepidarium Giacomo Roster, una serra stupenda costruita nel 1800.

Nella parte più alta del Giardino dell'Orticultura troverete una scenografica scalinata a forma di drago da cui si gode una spettacolare vista panoramica del Duomo di Firenze.

Dove: Giardino dell'Orticultura

giardino del dragone

Un portone di 3 piani!

Non lontano dalla stazione di Santa Maria Novella, in via Il Prato al numero 48, potete vedere un portone di legno altissimo, addirittura a tre piani, incastonato tra due case. Di solito è chiuso e, ovviamente, desta la curiosità di chi ci passa davanti: cosa conterrà mai?

La domenica di Pasqua a Firenze si svolge la manifestazione dello scoppio del carro: per le strade del centro passa un carro trainato da buoi sopra il quale è posizionata una torre pirotecnica, che arriva fin davanti a Santa Maria del Fiore. All’interno della Cattedrale, l’arcivescovo che svolge la funzione, a un certo punto accende un razzo a forma di colomba (la colombina, appunto) che attraversa tutta la navata tramite un meccanismo a fune e, una volta raggiunto il carro, lo fa scoppiare.
Il carro, detto il Brindellone (termine popolare per indicare una persona alta e goffa), esce a farsi un giro solo una volta l’anno, a Pasqua, tutti gli altri 364 giorni resta custodito in questo maxi garage di via Il Prato.

Dove: Via il Prato, 48

Brindellone
Image by Clay Banks
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